Può essere che la felicità che tutto pervade, substrato di ogni sensazione, ad un certo
punto non appaghi più e si voglia esperimentare l’estasi; così sarà necessario
addentrarsi nella via del dolore come anche la mistica occidentale ci ricorda, non necessariamente in modo pubblico soprattutto se non si è
degli artisti come Marina Abramovic.
La felicità in realtà è senza causa, senza inizio
né fine, immanente e trascendente allo stesso tempo, quando se ne trova o
intuisce la sorgente entrando nello spazio vuoto della mente tra un pensiero e
l’altro o tra una immagine mentale e l'altra. Forse il più diretto dei modi per arrivare alla sorgente della mente
stessa.